Dobbiamo ancora parlare di malattie sessualmente trasmissibili? La risposta è sì

Sep 18, 2025
Dobbiamo ancora parlare di malattie sessualmente trasmissibili? La risposta è sì
Photo by Andrey Matveev / Unsplash

Le malattie sessualmente trasmissibili o IST sono un tema molto delicato che merita una sensibilizzazione continua. Che si parli di prime esperienze sessuali nei giovani, incontri occasionali o sesso a pagamento, la salute e la prevenzione devono essere sempre al primo posto. Può capitare che presi dal brivido del piacere non si faccia attenzione. Ma la distrazione di un attimo può segnare una vita per sempre. Infatti, le infezioni che possono essere trasmesse con un atto sessuale sono differenti e con gradi di pericolosità e cronicità variabili.

Le malattie sessualmente trasmissibili (IST) più comuni

Le IST come detto sono infezioni che si trasmettono principalmente per via sessuale e sono causate da agenti patogeni di origine batterica, virale, protozoaria o fungina. Sicuramente la più tristemente nota è l’HIV/AIDS, infezione virale che provoca un progressivo indebolimento del sistema immunitario. Anche la sifilide risulta essere tra le più conosciute, patologia batterica causata dal Treponema pallidum, curabile con antibiotici se diagnosticata precocemente.

La gonorrea, infezione batterica che interessa le mucose genitali, anali o orali e la clamidia, infezione causata dal batterio Chlamydia trachomatis, spesso asintomatica ma con possibili gravi complicanze, sono tra le più diffuse. Anche le Epatiti B e C, infezioni virali che colpiscono il fegato e possono avere esiti cronici ed essere contratte proprio con un atto sessuale non protetto.

Herpes genitale, infezione virale da Herpes simplex virus, caratterizzata da lesioni cutanee ricorrenti, e Papillomavirus umano (HPV) che può causare verruche genitali e, in alcuni casi, tumori della cervice uterina, sono le malattie che possono avere anche sintomi esterni e visibili. Altre infezioni meno frequenti ma rilevanti includono tricomoniasi, mollusco contagioso e candidosi.

I dati epidemiologici in Italia: le malattie professionali del sex work

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), attraverso la sua piattaforma Epicentro, monitora costantemente l’andamento delle IST e segnala come, negli ultimi anni, si sia registrato un preoccupante aumento nelle diagnosi di malattie come clamidia, gonorrea e sifilide, specie tra i giovani adulti e gruppi a rischio quali i sex workers.

I dati recenti dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) confermano un trend in crescita nei casi notificati di clamidia, gonorrea e sifilide in Italia, con un’incidenza più elevata tra i giovani adulti (20-34 anni). La clamidia: è l’infezione sessualmente trasmissibile più segnalata in Italia, con un aumento costante dalle prime rilevazioni epidemiologiche. Spesso asintomatica, può provocare complicanze come infertilità se non trattata tempestivamente.

La gonorrea ha visto un incremento delle diagnosi negli ultimi anni, in parte attribuibile alla diffusione di ceppi resistenti agli antibiotici, rendendo fondamentale la diagnosi precoce e l’adeguato trattamento. La sifilide,dopo un periodo di riduzione, ha registrato un nuovo incremento, con particolare attenzione alla trasmissione nelle reti di contatti sessuali non protetti.

Sicuramente le sex worker sono esposte a IST che nel loro caso possiamo definire “malattie professionali". Non mancano le richieste da parte dei loro clienti di rapporti non protetti. Fortunatamente possiamo leggere negli annunci pubblicati online dalle escort il rifiuto di erogare prestazioni non protette.

Prevenzione e protezione: i preservativi sono i più efficaci e semplici

La misura più efficace e raccomandata per prevenire la trasmissione delle IST è l'uso corretto e costante del preservativo, sia maschile che femminile, in tutti i tipi di rapporti sessuali, inclusi anali e orali. Il corretto utilizzo comprende il controllo della scadenza, l’impiego di lubrificanti a base d’acqua per evitare rotture e la conservazione in condizioni idonee.

Importante è anche la vaccinazione per alcune infezioni specifiche, in particolare per l’epatite B (vaccino ampiamente diffuso e offerto gratuitamente in Italia) e il papillomavirus umano (HPV), per il quale è disponibile un vaccino efficace nel prevenire lesioni pre-tumorali e tumori della cervice uterina nelle donne e altre neoplasie negli uomini.

Diagnostica e screening, accesso alle cure: quali sono le possibilità in Italia?

La prevenzione secondaria consiste nell’identificazione precoce delle IST tramite test diagnostici appropriati, permettendo un trattamento tempestivo e riducendo la diffusione delle infezioni. I test più diffusi e disponibili nei servizi sanitari pubblici e privati includono:

  • Test HIV (ricerca di anticorpi e antigeni p24),
  • Test per sifilide (TPHA e VDRL),
  • Test per clamidia e gonorrea (esami colturali o molecolari),
  • Test per epatite B e C (ricerca di antigeni e anticorpi),
  • Test per HPV (citologia e test molecolari).

In Italia, questi test sono erogati gratuitamente o a basso costo in centri di salute sessuale, consultori, dipartimenti di malattie infettive e istituti di igiene. Nel 2025 sono state promosse diverse iniziative, come gli “IST Screening Days” organizzati dal laboratorio SYNLAB a Milano, che hanno permesso l’accesso gratuito a test per HIV, sifilide, clamidia e gonorrea, favorendo un’ampia partecipazione e contribuzione alla prevenzione.